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Published on: Convegni e docenze

Michele Giavini per Novamont alla conferenza stampa dell’Ass. Maran sulla raccolta dell’umido a Milano – 2014

Michele Giavini per Novamont alla conferenza stampa dell’Ass. Maran sulla raccolta dell’umido a Milano -2014

ispo“Necessaria, doverosa, imprescindibile. E attesa da tempo”. Così si è espresso oltre il 60% dei cittadini milanesi a proposito della raccolta differenziata del rifiuto umido domestico – che attualmente interessa il 75% degli abitanti di Milano – nell’indagine commissionata a ISPO Ricerche dall’Associazione “Economia e Sostenibilità” e presentata oggi a Palazzo Marino alla presenza dell’Assessore Pierluigi Maran.

Le novità introdotte nel menage domestico dalla raccolta degli scarti di cucina non sono vissute come impegnative o fastidiose: avere in casa una pattumiera per l’umido, gettare i sacchetti in un bidone condominiale dedicato, ricordarsi di rifornirsi di sacchetti appositi a pagamento è stato definito accettabile da oltre il 90% dei milanesi. Un consenso assolutamente trasversale ai generi, alle età e ai titoli di studio, che cresce tra chi già da tempo è impegnato nella raccolta della frazione organica. Nello specifico, 6 su 10 milanesi che hanno iniziato la raccolta dell’umido dal 2012 dichiarano di aver aumentato, grazie a ciò, la propria attenzione nei confronti di tutto il resto della raccolta differenziata.

“Tra gli abitanti delle metropoli italiane, i milanesi si confermano primatisti assoluti della raccolta differenziata. Dopo gli ottimi dati sulla qualità del rifiuto umido conferito, i risultati dell’indagine di ISPO ci raccontano infatti una cittadinanza sempre più attenta al tema dello smaltimento dei rifiuti e quindi alla virtuosità dei propri comportamenti, rivelando l’effetto traino che la raccolta differenziata dell’umido può avere su quella di altri materiali”, ha commentato Alessandro Ferlito, Responsabile Commerciale di Novamont.

Novamont ha scelto di sostenere la scelta intrapresa dal Comune di Milano e da AMSA contribuendo, anche con il supporto di Virosac nella terza fase, con la donazione gratuita di oltre 700.000 sacchettini in Mater-Bi®, la bioplastica biodegradabile e compostabile secondo lo standard internazionale EN 13432, che in abbinamento con la pattumiera aerata fornita da AMSA possono essere usati per la raccolta degli scarti di cucina e con essi inviati al compostaggio. Per ogni tonnellata di rifiuto organico avviato al compostaggio si stima, infatti, un risparmio di 94,9 kg CO2; nel caso in cui a Milano si raggiungano a regime circa 130.000 tonnellate di scarti organici avviati a compostaggio è quindi possibile ipotizzare un taglio di circa 12.337 tonnellate di CO2 annue.

Dalle analisi merceologiche effettuate emerge che la contaminazione media dell’umido meneghino è del 4,27%. Decisamente un buon risultato per una metropoli come Milano.

Osservando il trend di lungo termine, una criticità crescente risulta invece sul fronte dei sacchi utilizzati per la raccolta, sempre più spesso non compostabili: se nella fase di avvio su 100 sacchetti utilizzati solo 20 erano non compostabili oggi sono 40 su 100. Un dato che suscita un certo allarme e che giustifica iniziative volte a garantire un maggiore rispetto della normativa attualmente in vigore sia sui sacchi da utilizzare per raccolta dell’umido che su quelli da commercializzare per l’asporto di merci, considerato che 1 sacco compostabile su 2 di quelli attualmente utilizzati per raccogliere l’umido è uno shopper bio.

“Con gli strumenti adeguati la qualità della raccolta domiciliare dei rifiuti organici può essere davvero semplice. Milano si sta preparando per presentarsi all’appuntamento di EXPO 2015 con un sistema virtuoso che conferma quanta potenza possono generare insieme un piccolo gesto quotidiano dei cittadini e un grande, lungimirante sistema organizzativo”, ha concluso Ferlito.

 

Il 90% milanesi promuove la raccolta dell’umido

Indagine ISPO presentata a Palazzo Marino in presenza dell’assessore Maran

Milano 10 febbraio 2014 – “Necessaria” e “doverosa”: la raccolta differenziata dei rifiuti organici a Milano raggiunge il consenso del 90% dei residenti, chiamati a dare un’opinione sull’opportunità e sui risultati del porta a porta. Lo rivelano i risultati dell’indagine ISPO, commissionati da Cascina Cuccagna ed Economia e Sostenibilità nell’ambito del Progetto Milano Sostenibile, presentati oggi a Palazzo Marino dal prof. Renato Mannheimer, alla presenza dell’Assessore Pierfrancesco Maran. Si tratta di “una questione da cui non può prescindere una città che vuole dirsi evoluta al pari delle grandi città europee” (89% dei rispondenti) e soprattutto dal momento che Milano sarà sede dell’expo nel 2015 (77%). Il dubbio che potesse esser percepita come “un’attività impegnativa o fastidiosa” è stato smentito, e anche chi lamenta o immagina qualche difficoltà (20%) afferma nella maggior parte dei casi che “la causa vale lo sforzo”. Alcuni segnali di difficoltà, che si stemperano tra chi è coinvolto nella raccolta differenziata da più tempo, riguardano la comprensione della tipologia di rifiuti da gettare nel bidone dell’umido e come reperire i sacchetti da utilizzare (40%). Soddisfazione, invece, per il servizio di ritiro, giudicato efficiente dal 79% dei milanesi ed ancor più (88%) da chi dal 2012 ne ha esperienza diretta. L’introduzione della raccolta dell’umido può generare una crescente predisposizione nei confronti della raccolta differenziata di altri materiali. Un vero e proprio effetto-traino che si rileva maggiormente (60%) fra i cittadini che, nel 2012, hanno ricevuto per primi il bidoncino della frazione organica. Segnale indicatore del fatto che, più l’abitudine diventa radicata nel tempo, più essa viene vissuta come necessaria ed espandibile verso nuovi traguardi.

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